In occasione del 3 ottobre, Giornata della memoria e dell'accoglienza, nella quale si ricorda il naufragio al largo di Lampedusa che costò la vita ad almeno 368 migranti, Fondazione ISMU ETS fa presente che nel 2024, secondo i dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM), finora sono almeno 1.452 i morti e dispersi nel Mediterraneo, con una proiezione a fine anno di poco inferiore a 2mila. Nel decennio dal 2014 al 2023 si stima che abbiano perso la vita almeno 29mila persone.
Tre gli anni più tragici dell'ultimo decennio: il 2014, quando si registrarono più di 3mila vittime, il 2015 (oltre 4mila) e il 2016 (oltre 5mila). Dopo l'istituzione della Giornata della Memoria e dell'Accoglienza nel 2016, si è assistito dapprima a continue diminuzioni annuali, fino al minimo di 1.449 morti e dispersi nel 2020. Poi a progressive nuove crescite, fino ai 3.155 morti dell'anno scorso, che hanno rappresentato il quarto valore più alto mai registrato.
Il Mediterraneo è da sempre pericoloso per i migranti e le nove peggiori tragedie per numero di morti e dispersi registrate nel mondo hanno riguardato proprio il Mediterraneo Centrale. In particolare, la tratta che porta all'Italia. In sette casi il Paese di partenza è stata la Libia, in due l'Egitto.
L'incidente più tragico in assoluto è avvenuto il 18 aprile del 2015, un centinaio di chilometri a nord della Libia, con almeno 1.022 morti o dispersi (solo 28 sopravvissuti). Il 14 giugno dello scorso anno, al largo di Pylos, nel Peloponneso, in un terribile naufragio almeno 646 migranti hanno perso la vita o sono risultati dispersi (104 i sopravvissuti). Il 26 maggio 2016, in un altro incidente, c'erano stati almeno 550 tra morti e dispersi1.
Il naufragio più grave del 2024 è avvenuto, invece, lo scorso 17 giugno nelle acque italiane del Mar Ionio, vicino alla Calabria, con 66 tra morti e dispersi, tra cui ben 27 minorenni, in assoluto il secondo valore più alto di sempre e dovunque di minorenni fra tutte le tragedie del mare
Potrebbero essere oltre 6mila i minori morti o dispersi nel Mediterraneo. Secondo i dati del progetto Missing Migrants - IOM, nel decennio fra il 2014 e il 2023 nel complesso sarebbero almeno 1.214 i minorenni morti o dispersi nel Mediterraneo, con una incidenza sul totale delle vittime che è passata complessivamente da meno dell'1% nel 2014 a più del 5% sia l'anno scorso sia quest'anno (con un totale, finora, di 74 bambini morti o dispersi). Si tratta, però, di dati parziali poiché non sempre – o addirittura raramente – viene riportata l'effettiva età dei morti o dispersi. Infatti, ad esempio, secondo l'UNHCR dal 2023 ad oggi il 24% dei migranti sbarcati sono minorenni, con un'incidenza molto superiore rispetto a quella che avrebbero tra le vittime.
In Italia, nei mesi di agosto del 2021, 2022 e 2023 sono sbarcati 52.764 migranti, contro i 9.037 complessivamente dei mesi di gennaio dello stesso triennio (cioè quasi sei volte tanto). Nel 2024 agosto si conferma per ora mese record, con 8.526 sbarcati contro i 2.258 di gennaio
Fonte: IOM, https://missingmigrants.iom.int/region/mediterranean