“Io sono un pittore di quartiere. Il mio lavoro si è spostato dallo studio alla strada quasi per caso, assumendo la connotazione del neo-muralismo. Quello che faccio è il frutto del mio percorso di vita, dall’incontro con i frati Cappuccini agli anni trascorsi all’Accademia di Belle Arti e al lavoro svolto con i/le bambin* con cui ho dipinto i primi muri. Le mie radici sono nella strada. La mia visione dell’arte ha un approccio sociale, i luoghi fragili mi attraggono. Le opere che ho realizzato si legano sempre a ciò che succede attorno a un muro, che non è fatto solo di mattoni ma anche di persone.”
Sono le parole con cui si presenta Igor Scalisi Palminteri nel suo sito. https://www.google.com/search?client=safari&rls=en&q=igor+scalisi+palminteri&ie=UTF-8&oe=UTF-8
Questa caratteristica lo ha portato a diventare un'artista capace di scovare realtà sempre nuove e bisognose di attenzione.
Esattemente quello che interssa a una testata che si occupa di “bellezza” come la nostra.
La “bellezza” è qualcosa di diverso da decoro o dalla decorazione.
Che pure possono essere "belle" anzi “bellissime”… ma non ne esauriscono il significato, al contrario.
La "bellezza" - non lo dobbiamo dimenticare - sta inanzitutto nelle persone e nei loro sentimenti.
Gli artisti - non i decoratori - ci aiutano a riconoscerla.
La vanno a scovare ovunque si trovi.
Ecco cosa ha scovato Palminteri questa volta:
"Il 4 dicembre è stato inaugurato a Prizzi, il murale intitolato “Così come sei”, sulla facciata del Centro Diurno Autismo in contrada Zachia, nella borgata di Filaga.
Quest’opera, un dono dell’ Aress Fabiola ai territori dei Distretti socio-sanitari di Lercara Friddi e Corleone, è un messaggio di inclusione, comprensione e speranza.
Il murale si inserisce nel panorama di un’autentica rivoluzione culturale che riguarda l’autismo, un tema sempre più rilevante anche in Sicilia.
I dati, purtroppo, ad oggi sono solo indicativi, poiché spesso la diagnosi arriva tardi o non viene fatta in modo adeguato, con un conseguente ritardo nei trattamenti.
Il murale di Prizzi ritrae due bambine: una di loro si copre il viso, simboleggiando chi vive nell’ isolamento e nella solitudine, mentre l’altra, con un gesto di aiuto, le porge le mani, invitandola auscire dal suo mondo di chiusura.
Sopra la scena, campeggia la frase “Così come sei”, un messaggio potente che invita tutti a guardare oltre le difficoltà, ad accogliere e amare le persone con autismo per ciò che sono, senza pregiudizi, ma celebrandone la bellezza e l’unicità."
Nell'immagine qui sotto un particolare del murale di Prizzi