Doppio appuntamento alla Sala Verga con una commedia che esplora, con ironia tagliente, quale eredità stiamo lasciando alle future generazioni?
Da qualche tempo lo stabile di Catnia sembra essersi risvegliato dal letargo dove era pionbato negli scorsi anni.
E la rogrammazione ha ripreso il livello consono a una teatro di grande tradizione come questo.
Prodotto da l Piccolo di Mlano dove ha riscosso un buon successo venerdì 20 arriva allo Stabile “La caccia al tesoro”.
Racconta la storia di un’anziana madre si avvicina il momento della fine e i suoi due figli, fratello e sorella, si ritrovano per organizzare il possibile funerale e la divisione dei beni da ereditare. Al suo arrivo nella casa della madre, la sorella viene accolta da una badante straniera e dal fratello.
La giovane badante consegna loro un testamento olografo che inizia parlando di “tutti i miei figli”, rivelando d’essere stata adottata ufficialmente e quindi a tutti gli effetti risultando anch’essa titolare di una parte del patrimonio. Fratello e sorella non fanno in tempo a riprendersi dallo stupore che suona il citofono. Pare proprio che le sorprese non siano finite.
Il conflitto tra i possibili eredi diventa quindi metafora di una società che per essere davvero inclusiva deve fare i conti col passato e superare la naturale inclinazione ad escludere i suoi membri più fragili.
Ammesso che sia semplice individuare di quali fragilità sia più urgente occuparsi.
La caccia al tesoro, scritto e diretto da Bruno Fornasari. Con: Linda Gennari (interpreta Chic), Ksenija Martinovic (interpreta Mila), Yudel Collazo (interpreta Rafa) e Michele Di Giacomo (interpreta Art