Preciso, evidente e progressivo è quello che sta succedendo al Gruppo editoriale SudPress.
Il suo Direttore editoriale Pierluigi Di Rosa lo ha di recente descritto con queste parole:
“Il Gruppo Editoriale Sudpress si prepara a presentarsi al suo pubblico con una veste grafica completamente rinnovata, pensata per rendere ancora più riconoscibile, fluida e performante la sinergia tra le sue numerose testate tematiche. (…) Il giornalismo resta quello vero, quello che disturba i poteri, quello che non ha paura. Solo, adesso, si presenta con un look che ne rispecchia meglio la qualità. Restate connessi: il nuovo volto del Gruppo Sudpress sta per arrivare”
La nuova penetrazione tematica a largo raggio retta da 9 segmenti editoriali non poteva non indurre una riflessione sul ruolo che di SudStyle all’interno delle altre testate del gruppo.
Sono alla guida di questo piccolo ma pungente fenomeno editoriale dalla seconda metà degli anni dieci di questo stranissimo XXI secolo.
Da allora la Sicilia, il Mediterraneo l’intero mondo sono molto, molto cambiati.
Ora Pierluigi Di Rosa mi ha chiesto di tenerne conto e con il coraggio di sempre mi ha dato questo suggerimento:
“fare di SudStyle una voce siciliana che guarda al mondo, alle cose belle, giuste e importanti che accadono sull’intero pianeta”.
Potevo obbiettare? Spero solo di essere all’altezza del compito.
Viaggio molto, per piacere e per destino: la mia famiglia è diventata con il tempo una tribù residente su quattro continenti.
Qualcosa di utile sono certo di poterlo fare.
SudStyle è inoltre aperta a qualsiasi collaborazione “intelligente”.
Cosa intendo per intelligente li spiego con un esempio: il Gruppo SudPress non aderisce a nessuna piattaforma commerciale per mantenere indipendenza e leggibilità.
Un caso più unico che raro… chi ha orecchie per intendere intenda.
Ringrazio il mio Direttore editoriale per la fiducia che mi accorda
Prometto ai lettori di rimanere (anche più di prima) intransigente sulla qualità delle proposte.
Aldo Premoli.
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