L'Italia si sta isolando dal contesto internazionale. La politca del governo Meloni, al di là degli annuncii, sembra più vicina a quella romena che a quella dei grandi paesi europei (pure in difficoltà).
Il momento è difficile. Per il sistema dell'arte anche di più.
Mentre i numeri per l'intero sistema internazionale decrescono ( in sintonia con quelli piàù generali dell'economia mondiale )quelli italiani boccheggiano.
Cattelan, Penone, Pistoletto, Toderi, Vezzoli, pochi altri e sempre gli stessi. Alcuni “italiani” ormai solo di provenienza..
Siciliani? Salvo (che non c'è più) ed era cresciuto a Torino. Guttuso nel dimenticatoio. Guccione mai arrivato dove forse meritava. Isgrò celebrato sull'isola ma asssai poco all'estero.
Non che manchino i talenti, ma stanno richiusi (per lo più a Palermo) e riescono a raggiungere quando va bene il nord della penisola: niente Europa, niente mondo.
Insomma il panorama è fosco.
Eppure qualcuno reagisce, tenta nuove strade in maniera testarda e “creativa”.
Perchè per "avere successo" non basta più essere un ottimo pittore, scultore, fotografo o performer, bisogna pure avere doti straordinarie di promoter.
Un esempio brillante è quello di Roberto Ghezzi (Cortona , 1978) artista che pone al centro della propria ricerca l’“autorappresentazione” dei fenomeni naturali.
Ghezzi da ormai un ventennio, ha parzialmente abdicato alla pratica pittorica creando nuovi approcci creativi in cui è la natura a sedimentare serie di tracce sulle proprie tele (le Naturografie, scrittura della natura su tela) o dove singolari fenomeni naturali trascrivono direttamente se stessi su supporti appositamente predisposti (es. cianotipie della fusione dei ghiacci).
Grazie all' ossessione artistica di restituire quanto più fedelmente i fenomeni naturali delegando alla natura la propria raffigurazione, in quasi due decenni Ghezzi ha realizzato installazioni e ricerche in molti luoghi nazionali e internazionali, legando il suo lavoro a studi sull’ecosistema e sulla biologia in parchi e riserve naturali di tutti i continenti (Alaska, Islanda, Sud Africa, Tunisia, Norvegia, Patagonia, Croazia, Danimarca, Groenlandia).
In Italia Ghezzi ha realizzato numerosi progetti di ricerca in ogni regione e tipologia di ambiente, collaborando con i più importanti istituti di ricerca tra cui CNR ISMAR, CNR IOM, CNR ISP, Arpa Umbria e Arpa Lazio, oltre che con associazioni come Greenpeace, WWF e Legambiente.
Ora Ghezzi, mentre oggi inaugura la sua nuova personale a Trevi (PG), il 21 maggio è atteso all'Istituto italiano di Cultura di Copenaghen per presenatre GREENLAND BLURRING, Art, Science and Climate Change in the Polar Lands.
Si tratta di opere realizzate in due residenze artistiche, rispettivamente a Tassilaq (Groenlandia, 2022) presso The Red House di Robert Pieroni e alle Isole Svalbard (Norvegia, 2023), presso lo Spitsbergen Artists Center; entrambe le residenze sono state realizzate in collaborazione con il CNR ISP (Istituto di Scienze Polari).
Parte di questo lavoro Ghezzi lo aveva già presentato lo scorso sempre all'Istituto di cultura italiana di Oslo
Ghezzi è divenuto in poco tempo molto richiesto. Collocandosi in un terreno di confine tra arte e scienza le sue opere e la sua presenza sono divenute oggetto di attenzione della Rai con Kilimangiaro, di Mediaset con Arca di Noè, oltre a TedX e altre conferenze tenute in Italia e all’estero
Chi è Roberto Ghezzi qui. https://www.robertoghezzi.it/artista/
Nelle foto qui sotto esempi di opere luoghi e performance dell'artista


