
Cosa ci fanno Greta Thunberg dei Fridays for Future e Ser Davos Seaworth di Games of Thrones all’Etna Comics in questo primo scampolo di estate del 2025?
Etna Comics, uno dei più visitati festival di fumetti, gaming e pop-culture, ospita un panel con l’attivista ambientale Greta Thunberg e l’attore irlandese Liam Cunningham (Ser Davos Seaworthdi Games of Thrones) che introducono gli attivisti della Freedom Flottila Coalition in procinto di salpare con il 18 metri Madleen per rompere il blocco navale israeliano a Gaza.
Questa missione arriva in successione alla principale, quella della nave Conscience che, il 2 maggio, è stata fermata da un attacco di droni israeliani al largo di Malta.
Il carico di aiuti umanitari, già di per sé insufficienti quelli della Conscience per l’emergenza della Striscia, è notevolmente ridotto sul veliero Madleen.
La missione con a capo dell’equipaggio una celebrità come Greta Thunberg è certamente un’operazione simbolica ma potrebbe rappresentare un importante precedente a future azioni più sostanziali.
Inoltre, la presenza della star dell’attivismo internazionale dovrebbe porre una garanzia a tutela di eventuali, molto probabili, attacchi da parte della marina israeliana.
In ogni caso tra il 30 maggio e il 1° giugno, diversi incontri sono intercorsi nel porticciolo di San Giovanni li Cuti a Catania, tra gli attivisti della Freedom Flottila e organizzazioni e rappresentanze politiche locali.
La conferenza all’Etna Comics Festival avrebbe dovuto rappresentare sia un lancio mediatico dell’operazione (l’attacco all’altra nave della Flotilla nelle acque internazionali qui vicine, è passata sotto silenzio dei media nazionali) sia un’occasione di incontro per approfondire le controverse diramazioni che il conflitto israelo-palestinese affonda anche nelle società europee e occidentali.
Sotto questo aspetto, il volantino elettronico diffuso sembra porre una certa attenzione sull’uso delle parole: il vessillo salperà per “rompere l’assedio di Israele, porre fine alla condizione di fame della popolazione, fermare il genocidio di Gaza”.
Quindi, apparentemente, al contrario di tanto uso improprio della parola “genocidio”, i militanti dell’organizzazione non governativa premettono che il rischio di annientamento dell’intera popolazione “gazawa” non è conseguenza di un progetto politico dello stato di Israele ma dell’assedio militare attuato - questo però i militanti non lo ricordano - in risposta al famigerato attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
Anche a capire come ci si pone rispetto certe - delicate - questioni, sarebbe servito l’incontro organizzato da Etna Comics.
L’evento, organizzato in previsione di una massiccia affluenza di pubblico, che poi, invece, non ci sarà, viene spostato dall’Area Movie nel teatro multimediale del vicino Centro ZO, alla più grande Area Palco, posta all’aperto, sotto il sole cocente, in una zona del Centro fieristico utilizzato per l’occasione dal Festival.
La dimensione colloquiale viene quindi negata dall’infrastruttura del palco per spettacoli con incluse barriere transennate.
Sulla pedana alta 140 cm. sono seduti tre attivisti accompagnati dall’attore Liam Cunningham - Thumberg, invece, non è presente - insieme a una sparuta schiera di giornalisti e fotografi.
Dopo aver svolto le rituali presentazioni, con interventi dei militanti si passa al giro di domande.
Una in particolare, rivolta all’attivista brasiliano Thiago Avila, mi ha colpito; recitava più o meno così: “come pensi si possa raggiungere una pace tra Israele e Hamas (e/o Palestina)”?
La lunga requisitoria di Avila, che parte dal colonialismo spagnolo e portoghese nel continente sud-americano, viene bruscamente interrotta e ridotta dall’interprete in italiano: “hai visto? Si tratta di colonialismo e il colonialismo è fascismo e quindi genocidio, GE-NO-CI-DIO, GE-NO-CI-DIO…” ripete la folla applaudendo.
La conferenza-spettacolo è finita e mi avvio, sinceramente sconsolato, verso l’uscita.
Lì, in un palco simile come il precedente, si svolge una performance di un ragazzo glitterato che balla su dei brani J o K-pop che dir si voglia. Nella platea gruppi di ragazze Cosplayer imitano gli stessi passi di danza contribuendo a formare una surreale coreografia manga.
Input e risposta, sono le regole assolute e incontrovertibili del mondo dello spettacolo, non certo la dialettica e l’articolazione del discorso e, comunque, non più di cento persone avranno assistito alla presentazione di Freedom Flottila in mezzo alle (quante?) migliaia dell’Etna Comics.
Che cosa è Freedom Coalition qui https://www.facebook.com/FreedomFlotillaCoalition e qui https://freedomonlinecoalition.com
Nell'immagine di copertina la Mdleen alla prtenza per Gaza. Qui sotto la coda per lìingresso all'Etna Comcics il 30 giungo e il veliero i. partenza ripreso dal San Giovanni Li Cuti
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