Nasce al di fuori dai circuiti istituzionali la street art.
Dapprima osteggiata da politici e istituzioni culturali è poi divenuta main stream.
Ora viene addirittura commissionata, sponsorizzata e inaugurata dalle “autorità competenti”.
Tutto bene? Non proprio…
Sulla circonvallazione di Catania Ligama ha di recente realizzato un grande murale che nelle comunicazioni ufficiali viene presentato con queste parole:
“Consegnato alla città l’eco-murales realizzato da LIGAMA donato da CO.VE.I. Srl in occasione dei quarant’anni di attività dell’azienda”
e a seguire:
“ Il murales di LIGAMA per CO.VE.I. è nato come un cantiere a cielo aperto, accessibile e visibile alla cittadinanza fin dal primo giorno. Una partecipazione condivisa anche dall’Assessore all’Ambiente, Ecologia e Verde Pubblico, Massimo Pesce, che nei giorni scorsi ha voluto essere presente di persona al cantiere. Studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Catania, guidate dai docenti Daniela Costa, Salvatore Lo Giudice e Giuseppe Puglisi, hanno affiancato LIGAMA nella realizzazione, partecipando attivamente a ogni fase. Questa sinergia tra pubblico, privato e mondo accademico ha dimostrato come la collaborazione possa generare valore concreto per la città, promuovendo cultura, formazione e rigenerazione urbana in un progetto che coinvolge e arricchisce l’intera comunità”
In sintesi:
1. una concessionaria di automobili decide di celebrarsi sponsorizzando un ‘opera di arte pubblica
2. l’assessore si presenta all'inaugurazione per le fotografie di rito
3. l'Accademia di Belle Arti di Catania certifica il tutto.
4. ai cittadini non resta che ammirare e applaudire.
È così? Qualcosa ci sfugge?
Perché se è tutto qui siamo alle solite: la dinamica è quella dall'alto (magnanimo) verso il basso (escluso da ogni progettazione): ma questo è quanto di più lontano ci possa essere dall'essenza della street art.
La street art nata in contrapposizione a questa logica, oggi è accettata come parte integrante dei paesaggi urbani.
SudStyle se ne occupa spesso e volentieri senza dimenticare mai che le comunità di residenti dove fiorisce l'opera devono essere parte integrante del suo significato: dal progetto alla realizzazione, alla successiva quotidiana fruizione.
Gli esempi anche in Sicilia sono innumerevoli.
Non viene messa in discussione qui la qualità del lavoro di Ligama.
Ognuno può avere la sua legittima opinione.
Nemmeno l'intrusione del politico di turno sorprende: presenziare è il pane quotidiano di un assessore.
Ma la "certificazione" dell'Accademia di Belle Arti? Possibile che i dotti accademici non conoscano la genesi, lo sviluppo e le controversie intorno a un tema così delicato?
Eppure il dibattito intorno alla rilevanza, sociale non solo della street art ma di qualsiasi forma di ARTE PUBBLICA è ormai quotidiano: Palermo, Roma, Napoli, Venezia: se ne discute ovunque
Opere come queste necessiterebbero di confronto prima durante e dopo con il PUBBLICO non solo con gli sponsor (benvenuti ma senza esagerarne il ruolo) e non solo con le passerelle amministrative.
Un precedente dibattito acceso ma civile a Catania sull'argomento c'è già stato https://www.sudpress.it/destinazione-news/post/218412/su-sudstyle-polemica-sul-murale-della-banca-d-italia-interventi-di-premoli-baronello-collica-e-leone-che-non-condividiamo-in-niente
Ma sembra non aver indotto i "dotti" a riflettere. Peccato!
Chi è Salvo Ligama. Artista siciliano nato nel 1986, specializzato in grafica d'arte e pittura. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Catania, dove ha anche insegnato incisione, per poi dedicarsi completamente alla pittura nel 2015. È noto per i suoi murales che combinano elementi contemporanei con un gusto retrò, ispirandosi spesso a opere classiche come le statue greche, ma inserendole in contesti moderni e colorati. Ligama è un artista che fonde antico e moderno, creando opere originali e di forte impatto visivo, in particolare murales di grande formato
Nella foto Ligama in posa davanti al nuovo murales eseguito sulla circonvallazione di Catania
