Nel 1905 Onofrio Tomaselli esegue I Carusi ela che lo consegna alla storia della pittura siciliana dei primi del Novecento.
È un'opera preceduta da una serie di bozzetti fra cui Testa di caruso, Sacco di zolfo ed altri.
I Carusi nascono in seguito ad un temporaneo soggiorno del pittore presso il barone La Lumia, proprietario di miniera di zolfo.
ommaselli dipinge in riferimento al problema dello sfruttamento del lavoro minorile.
Il quadro viene presentato all'Esposizione Internazionale di MIlano nel 1906.
E all'epoca il suo lavoro viene accolto così:
“È il passaggio montuoso pieno di luce di una zolfara siciliana, il teatro di quello sconcio sociale di cui si sono tanto vanamente occupati gli umanisti del giorno; dove giovanissime creature si logorano in un lavoro consumatore della mente e della fibra…”
Il percorso espositivo include Zolfatarello ferito, opera del più celebre allievo di Tomaselli, Renato Guttuso, concessa in prestito dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Il dipinto dialoga idealmente con La zolfara, altra opera di Guttuso, condividendone l’attenzione verso le condizioni di sfruttamento minorile nelle miniere di zolfo.
Un’intera sezione della mostra è dedicata al verismo siciliano e ai suoi strumenti iconografici e documentari. Oggetti di proprietà del Comune di Caltanissetta e del Museo etnografico interattivo della Miniera di Serradifalco (lampade, caschetti, maschere antigas, respiratori, contenitori per il pranzo e fotografie storiche di carusi) testimoniano in maniera diretta le condizioni di lavoro nei giacimenti minerari dell’entroterra siciliano e arricchiscono la narrazione visiva e storica proposta dalla mostra.
Chi è Onofrio Tommaselli. (Bagheria, 1866 – Palermo, 1956) Fu il maestro di alcune generazioni di pittori siciliani del primo Novecento fra cui Rento Guttuso
Onofrio Tomaselli pittore nella Sicilia verista_Galleria d’Arte Moderna Empedocle Restivo di Palermo dal 12 giugno al 6 settembre 2025
